IL BILANCIO DELLA GIUNTA LEGHISTA: L’ANALISI DI FRANCO CASALI

Franco Casali

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Riportiamo integralmente il testo dell’intervento di Franco Casali in consiglio comunale a riguardo del bilancio presentato dalla nuova amministrazione saronnese, a guida leghista. Un intervento lungo che però vale la pena di essere letto.
Nell’articolo si parla del DUP, ovvero del Documento Unico di Programmazione, che dovrà guidare l’amministrazione nei prossimi anni.
Lo potete scaricare qui:
Intervento al Consiglio Comunale 17 marzo 2016 su Documento Unico di Programmazione e Bilancio di Previsione 2016/2018.
“Franco Casali, Consigliere Comunale per Tu@Saronno. Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Con riferimento al Documento Unico di Programmazione e Bilancio di Previsione 2016/2018, riprendo alcune delle 24 osservazioni che ho sottoposto all’Amministrazione, nessuna delle quali è stata recepita.
Premetto che il documento è privo di una visione progettuale propria e di elementi di novità, mentre talvolta ricalca, con un processo di copia e incolla, parti di DUP precedenti.
La Sezione Strategica, che come voluto dalla normativa nazionale, deve sviluppare e concretizzare le linee programmatiche di mandato di ogni amministrazione pubblica, dovrebbe focalizzarsi sui principali problemi della città quali la vivibilità, le attività produttive e commerciali, le problematiche sociali, la sicurezza intesa in senso lato, cultura e istruzione, mobilità e sostenibilità ambientale, inquinamento dell’aria e dell’acqua, verde pubblico, il Lura, e altri temi di rilievo per i cittadini. Invece, questo documento, che dovrebbe rappresentare la massima espressione dell’amministrazione Fagioli per il triennio, contiene spesso delle affermazioni generiche, affermazioni che assomigliano a degli spot elettorali, piuttosto che focalizzarsi sui contenuti. Una di queste il “pensiero unico” di cui sarebbe stata affetta la precedente amministrazione è stata già commentata in un intervento del pubblico. Qualche altra la citerò nel corso del mio intervento.
La parte relativa alla Sicurezza, che tanta importanza ha avuto nella campagna elettorale della Lega, vede scendere incomprensibilmente la Spesa da Eur 1.826.600 (2015) a Eur 1.735.600 nel triennio 2016/18, ovvero un calo del 5%. I risultati si vedono già ora: non ci sono cambiamenti in positivo, anzi. Da quanto riporta la stampa, furti, spaccio e altre attività delinquenziali continuano indisturbate, al di là delle entusiastiche dichiarazioni su opinabili risultati fatte del Sindaco, senza che questi siano accompagnate da statistiche ufficiali. Quando recentemente l’amministrazione Fagioli si è accorta che la realtà è ben diversa dal mondo dei sogni, si è lamentata che la responsabilità é delle leggi vigenti e del Governo. Situazione di cui in campagna elettorale era evidentemente ignaro e che il Sindaco ha appreso solo ora: un conto è fare proclami elettorali, altro è calarsi nella realtà operativa.
Il documento esordisce con uno slogan contro “i pendolari dell’elemosina”, quasi la richiesta di elemosina fosse una forma di delinquenza, dimenticando invece di citare più concretamente i furti negli appartamenti in continua crescita, le aggressioni, ecc., e la necessità di contrastarli in maniera efficace. Perché non pensare ad una centrale operativa coordinata per Saronno che aiuti i cittadini per le segnalazioni e le emergenze? Mancano completamente le proposte sulla sicurezza di tipo sociale e il web (forum di supporto, ecc.). Eccessiva attenzione al tema dei venditori abusivi, con plateali sequestri di carciofi al mercato o di libri, che hanno impatto zero sulla sicurezza dei cittadini. Si prevedono miglioramenti della rete di videosorveglianza, ma non l’organizzazione di turni di personale di controllo, senza cui non è possibile garantire la tempestività degli interventi di supporto ai cittadini, ma solo rilevare i reati a posteriori. Il documento non prevede un’analisi ed interventi sulla viabilità e la sicurezza stradale per la prevenzione degli incidenti che continuano a procurare feriti e purtroppo anche morti, soprattutto tra gli utenti meno protetti (pedoni, ciclisti, motociclisti). La commissione sicurezza non è stata mai convocata.
Benché Saronno presenti rilevanti problematiche ambientali, non è indicata alcuna strategia a lungo termine che, soprattutto in questo campo, è l’unica che possa dare risultati efficaci e duraturi. Si nota viceversa una drastica riduzione degli investimenti in un momento in cui le emergenze ambientali – si pensi solo alla pessima qualità dell’aria per PM10 e PM 2.5 connessa anche al notevole traffico di attraversamento automobilistico – stanno aumentando. Sarebbero necessari consistenti investimenti per promuovere la mobilità sostenibile, la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, il riuso di beni e materiali, l’acquisizione di aree verdi. Si reputa che il mancato accorpamento di ambiente ed opere pubbliche nello stesso Assessorato abbia ridotto la possibilità di integrare efficacemente la protezione dell’ambiente con viabilità e riqualificazione energetica. In tema di monitoraggio di acqua e aria (pag.11), non é indicata alcuna azione concreta per assicurarne la buona qualità. Non c’è alcun accenno alla strategia “verso rifiuti zero” deliberata dalla precedente amministrazione e per la quale fu formalmente costituito un comitato, né si analizza la possibile introduzione della tariffa puntuale per la raccolta rifiuti che, quasi all’unanimità, si era auspicata solo un anno fa.
Si evidenzia infine che, a differenza di quanto previsto nel DUP precedente, manca una Mappa Strategica che proponga schematicamente gli obiettivi di miglioramento, nonché gli indicatori di performance degli investimenti dell’amministrazione comunale, rispetto ai benchmark regionale e nazionale.
Nonostante l’incidenza notevole delle spese energetiche sulle spese correnti (ben oltre Eur 500M annui), manca una chiara politica di Riqualificazione Energetica che preveda di agire in una prima fase sull’isolamento termico degli edifici pubblici e poi sugli impianti termici (Ndr: l’Assessore Dario Lonardoni nella sua replica ha citato che ci saranno investimenti per il riscatto dei punti luminosi di proprietà di Enel Sole. Tale attività, la cui valutazione era stata già iniziata dalla precedente amministrazione, è valutata positivamente, anche se l’impatto economico positivo atteso non è esplicitato nella sezione del DUP in cui si fa cenno a tale possibilità).
Ci sono affermazioni di apprezzamento generico e rilancio degli sport minori. In realtà, la ristrutturazione e messa in sicurezza dello stadio Colombo, con un costo preventivato di ben Eur 1.110.000, che va soprattutto a beneficio di una fantomatica Saronno calcio (si dice “poter vedere rivivere lo storico club calcistico saronnese”), costituisce il solo rilevante investimento per lo sport. Dato il costo veramente notevole, dovrebbe essere riportate in maniera più analitica le componenti del costo per la “messa in sicurezza ed adeguamento normativo dello stadio comunale”.
E’evidente quanto la crisi in Italia sia anzitutto una crisi culturale. Proprio per questo dovrebbe essere scopo prioritario di un’amministrazione cittadina sostenere tutte le forme di Cultura che siano il più inclusive possibili, cioè allargare lo spazio del dialogo, passando dai dialetti, penetrabili solo a comunità chiuse, alla lingua nazionale e a più lingue europee. Attraverso un’educazione permanente al dialogo, a partire dalla scuola, e’ possibile fare delle differenze un valore positivo. Diversamente, le differenze spaventano, diventano diversità, e sono percepite come ostili. Fare cultura non e’ quindi solo valorizzare le tradizioni della città, che non vanno di certo rinnegate, ma è guardare ben oltre. Guardare in modo consapevolmente critico a quanto accade nel mondo. Si collabori quindi con le tante associazioni che a Saronno “fanno cultura”. Si sostenga il cineforum, si investa nel teatro.
Si afferma (pag. 8) che spesso si identifica la cultura esclusivamente con lo spettacolo commerciale, e subito dopo citando il Teatro, si richiede che si sostenga con le proprie forze “staccando biglietti”. C’è un’evidente contraddizione in quanto spesso gli spettacoli commerciali producono più incassi (“staccano biglietti”) di quelli “più colti”. Si chiede che il teatro stia in piedi da solo, dimenticando così le difficoltà che da sempre incontrano tutti i teatri di provincia, e non solo. Si vuole forse privare la città di uno spazio che fornisce da decenni una valida offerta culturale per Saronno e il Saronnese? Anziché richiedere semplicisticamente di aumentare i ricavi e diminuire i costi, l’amministrazione collabori con Teatro per identificare soluzioni concrete volte a migliorarne i risultati di gestione. Perdere il teatro a Saronno sarebbe un errore imperdonabile, creerebbe un’altra area dismessa.
Le Spese per le politiche sociali e famiglia si riducono in maniera significativa per ogni anno del triennio (nel triennio – 13,31%). Non c’è alcun riferimento alla chiusura dello “sportello immigrati”, né ovviamente, alle motivazioni che hanno portato a questa decisione, e alle sue ricadute in termini di disservizio sui fruitori residenti.
Nessuna innovazione nei progetti che ricalcano, sebbene con tagli notevoli nelle somme stanziate ed eliminazione di taluni, quelli posti in essere dalla precedente amministrazione. La scelta di operare una consistente riduzione delle spese per politiche sociali e della famiglia contrasta in maniera evidente con la drammatica situazione occupazionale e sociale dovuta alla crisi economica, che si reputa continuerà purtroppo a manifestare i propri effetti anche negli anni a venire.
Pur riconoscendo che a Saronno esistono istituzioni scolastiche private di valida e consolidata tradizione, il ruolo della scuola pubblica è e deve restare prioritario. Non si ostacola di certo l’iniziativa privata sottolineando che nel campo dell’istruzione le attenzioni di un’amministrazione pubblica non possono che concentrarsi sulle scuole da essa gestite, ovvero pubbliche. Lo stampo “laicistico” (pag. 7) non c’entra nulla; la scuola pubblica deve continuare ad essere di qualità, accessibile a tutti, obbligatoria fino a 16 anni. Alla scuola pubblica, che rappresenta una delle conquiste politiche più importanti del nostro Paese, deve andare prioritariamente l’attenzione dell’amministrazione comunale.
Si criticano gli interventi “fai-da-te” dei genitori nelle scuole (pag. 8). Non si capisce perché non si debba continuare a coinvolgere i genitori volontari in lavori di piccola manutenzione, lasciando come sempre, la responsabilità per gli interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria più rilevanti all’amministrazione comunale. Al di là del risparmio, anche se piccolo, che comportano per l’amministrazione, va riconosciuto che da queste forme di aggregazione spontanea tra genitori nascono nuovi cittadini che “agiscono facendo”, nel consapevole esercizio di una partecipazione attiva al bene comune, come avviene da tempo nelle democrazie Nord Europee.
Si esprimono (pag. 8), in maniera estremamente opinabile, valutazioni negative su quanto le amministrazioni precedenti hanno fatto in termini di Patrocinio delle manifestazioni (si parla di “pensiero unico” e “propaganda mascherata”). Esiste un regolamento che disciplina le modalità di concessione e revoca del patrocinio. Se si reputa necessiti di aggiornamenti lo si faccia, ma si evitino le affermazioni gratuite.
Si sostiene senza averne gli elementi, che “la moschea è luogo non solo religioso, ma anche e soprattutto politico e di amministrazione della giustizia coranica, un luogo politico antitetico al Comune” (pag.10). Ricordo che la nostra Costituzione all’Art. 8 recita che “Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano.” E’ dunque contrario al dettato costituzionale esprimersi contro la libertà di culto e fare affermazioni gratuite. Se si fossero rilevate localmente situazioni di contrasto con la legge, correrebbe l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria da parte dell’amministrazione.
Si afferma che “i malintenzionati devono stare lontano dai luoghi dove giocano i bambini”(pag.11). Siamo tutti d’accordo su questa ovvia affermazione, ma in un documento di programmazione ad un’affermazione di principio devono seguire le modalità con cui si intende far rispettare quanto enunciato.
In tema di Mobilità, si parla (pag. 76) di “… favorire una mobilità sostenibile ed aumentare le condizioni di sicurezza per le utenze deboli”, però senza però fornire alcuna indicazione concreta per darvi seguito. La riapertura di una parte della ZTL e la reintroduzione di 50 all’ora in talune zone vanno nella direzione opposta. La mobilità sostenibile oltre a ridurre l’incidentalità provocata dalle auto e l’inquinamento dell’aria, rende la città più a misura di bambino e quindi più sicura, piacevole e vivibile. Sono previsti generici “interventi a sostegno della sicurezza e fluidità del traffico stradale”. La fluidità del traffico è un concetto superato. Il traffico non va reso più fluido, va ridotto e contrastato con politiche volte al sostegno di forme di mobilità differenti e a impatto zero (bici) o limitato (mezzi elettrici e mezzi pubblici). In tema di mobilità e sicurezza, ci sfugge infine quale sia il nesso di causalità nell’affermare che più parcheggi e centro accessibile determinano maggiore sicurezza. Non c’è alcun cenno ad una revisione del servizio di trasporto pubblico.
La sezione relativa a Sviluppo economico e competitività contiene indicazioni generiche. Siamo in presenza di tentativi di affinamento dell’esistente, ma il documento manca completamente di una visione strategica ed innovativa.
In sintesi, per quanto concerne la spesa corrente ed in conto capitale:
- Politiche giovanili sport e tempo libero: + 27,8%
- Ordine pubblico e sicurezza: – 5%
- Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività: – 12,4%
- Diritti sociali, politiche sociali e per la famiglia: – 13,3%
- Sviluppo sostenibile, tutela del territorio e ambiente: – 14,4%
- Servizi istituzionali, generali e di gestione: – 25,2%
- Assetto del territorio ed edilizia abitativa: – 46,6%
- Trasporti e mobilità: – 51,5%
- Istruzione e diritto allo studio: – 62%
Per contro, Accensione dei seguenti Mutui:
- 2016 + Eur 850.000
- 2017 + Eur 900.000
- 2018 + Eur 1.000.000
Totale + Eur 2.750.000.=
Mi auguro, nell’interesse dei cittadini di Saronno, che le future entrate correnti consentano di pagare gli interessi e rimborsare il capitale di questi mutui, oltre a permettere di pagare tutte le altre spese correnti”.
Franco Casali – Consigliere comunale per Tu@Saronno.