EX CANTONI: le problematiche del Piano Attuativo

Franco Casali

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Le principali problematiche insite nel Piano Attuativo: 315 parcheggi in asfalto, assenza di analisi sull’impatto viabilistico, spreco delle acque di falda trattate e depurate
- Trecento quindici (315) parcheggi per un totale di 3.153 mq realizzati a raso, molti inclusi o prossimi all’area parco e tutti con fondo in asfalto, anziché in materiale ecocompatibile e con proprietà drenanti.
- Manca un documento che analizzi l’impatto determinato dalle auto e parcheggi degli insediamenti abitativi e commerciali sulla viabilità del quartiere e valuti come gestire al meglio queste problematiche.
- L’acqua trattata e depurata é sprecata in quanto va direttamente nel Lura: non si é pensato a riutilizzare le acque di falda profonda trattate e depurate per gli usi irrigui del parco, ai fini del risparmio energetico (geotermia) per gli edifici, e per farne un laghetto così da creare un piccolo ecosistema nel parco.
Sotto il verbale di uno dei miei interventi nel Consiglio Comunale del 30 Gennaio:
-
DELIBERA N. 5
Oggetto: Piano Attuativo in variante al PGT ambito ATUa 2 (Area ex Cantoni) – Approvazione
SIG. FRANCO CASALI (Tu@Saronno)
Grazie Presidente. Allora: io riprendo alcune cose che ha detto l’Assessore nella sua esposizione e che han detto altri due Consiglieri intervenuti. Secondo me l’utilizzo dell’acqua emunta – chiamiamola geotermia – potrebbe essere utilizzata una volta estratta e depurata non per essere buttata direttamente nel Lura ma anche per utilizzarne il maggior calore perché l’acqua emunta dalla falda ha una temperatura sicuramente più bassa d’estate di quella esterna e più alta di quella esterna d’inverno.
Piazzale Borella non mi sembra un grande intervento, non ho neanche capito cosa cambia perché la pista ciclabile che c’è in via Don Marzorati diventa una ciclopedonale, che è stata realizzata pochi anni fa: mi interessa invece di più parlare dei parcheggi. I parcheggi auto in questo caso sono 741 come posti, 315 dei quali – il 43% e quindi quasi la metà – saranno realizzati a raso, molti in aderenza al’area parco e tutti con fondo in asfalto. La stessa relazione tecnica dell’ attuatore – allegato 5 – richiama la legge del 24 Marzo 89, la cosiddetta legge Tognoli che già 31 anni fa prevedeva all’articolo 9 che “restano in ogni caso fermi i vincoli previsti dalla legislazione in materia paesaggistica e ambientale”. La Regione Lombardia poi ha disciplinato la materia e non mi interessa citarla, ma a proposito di paesaggio e ambiente evidenzio i principali impatti determinati da questi parcheggi a raso asfaltati: c’è un evidente impatto estetico perchè nell’area parco ne sono previsti 6 con 120 posti auto in totale. Quindi aree verdi interrotte e intervallate da aree a parcheggio, per di più asfaltate, per complessivi 3.153 metri quadri. Questa è una giusta idea di parco? Mettere le auto in mezzo al verde, per di più realizzando i parcheggi in superficie e asfaltandoli? Almeno in materiale drenante sarebbe stato più opportuno, realizzandoli in modo ecocompatibile.
Verde frammisto ad asfalto e auto non mi sembra un gran bel paesaggio: che visione di parco è questa? Ricalca un po’ quanto previsto per l’area ex CEMSA che avrà un parcheggio a raso di 280 auto anziché un’area verde attrezzata e pubblica: Saronno ha bisogno di parchi e di verde, di meno auto in circolazione – ripeto, meno auto in circolazione – o di un parco inframezzato da parcheggi e auto? E poi se i parcheggi servono e quelli interrati non sono un grande problema, quelli a raso invece lo sono.
Dal punto di vista costi un parcheggio ecocompatibile non costa sicuramente più di uno in asfalto, ma col tempo che abbiamo visto ormai da anni di grande piovosità alternata a grande caldo e siccità, un parcheggio di questo tipo, ecocompatibile, tende ad attenuare le problematiche idrogeologiche e del riscaldamento d’estate o del freddo d’inverno; quindi l’acqua dal punto di vista idrogeologico non può penetrare nel terreno se è asfaltato, ma si riversa nei tombini e dopo in fogna e alla fine nei fiumi. E’ acqua buttata che non arricchisce la falda e invece aumenta il rischio idrogeologico. Poi l’ho detto prima, c’è un impatto termico: le aree asfaltate anziché in materiale ecocompatibile, aumentano la riverberazione del calore in estate e del freddo inverno. Quindi propongo – e mi sembra di non chiedere la luna nel pozzo – che tutti i parcheggi in superficie siano realizzati in materiale drenante ed ecocompatibile per tutti i motivi che ho appena esposto: sicuramente è possibile farlo per quelli pubblici, e non costa di più, e si deve proporlo anche per quelli privati. Ho dei grossi dubbi poi sulla gestione dei nuovi carichi viari in una zona già molto trafficata, determinati da questi insediamenti soprattutto dell’area commerciale: non ho visto – salvo errore – tra le decine di documenti che ho analizzato, una relazione che parli dell’ impatto viabilistico determinato dai maggiori carichi viari degli insediamenti. In generale sul progetto, l’ho già detto l’altra volta, non ho problemi; apprezzo che qualcosa che è iniziato con un comitato cittadino per la depurazione dell’acqua e con dei progetti presentati improponibili – i primi due lo erano, il terzo era un po’ meglio, il quarto è quello che c’è qua – stia andando in porto. Mi spiace che come è già stato sottolineato, ma non ne faccio di sicuro una colpa voi, si realizzerà in 10 anni e che partirà prima l’insediamento commerciale che è quello che dal punto di vista pubblico ha meno impatto e meno interesse, poi l’edificazione privata…
SIG. RAFFAELE FAGIOLI (Presidente)
Deve concludere, Consigliere…
SIG. FRANCO CASALI (Tu@Saronno)Sì, ho finito, e poi la parte del parco pubblico. Grazie.