Per un nuovo 2 Giugno, Festa della Repubblica

Festa della Repubblica, dal latino Res Publica, cosa comune, di tutti, Bene Comune. Questo 2 giugno deve però essere una festa diversa da quelle degli anni scorsi.

Una festa di chi dopo mesi di lutti, emergenza sanitaria e tante nuove difficoltà, soprattutto economiche, è ora convinto che molte cose devono cambiare. Che questa nostra res publica é stata troppo trascurata e indebolita. Trascurata negli ultimi venti anni la sanità pubblica, quasi fosse una cosa inutile, anziché un bene primario da gestire bene e preservare con cura. Un sistema sanitario pubblico che, nonostante sia stato spesso oggetto di processi corruttivi e di impoverimento a favore di quello privato, ha dimostrato di essere un fondamentale bene di tutti, in cui operatori spesso bistrattati e sottopagati hanno fatto molto di più del loro dovere. Dobbiamo essere loro grati e ricordarcene concretamente.

Dobbiamo tornare a investire nella scuola pubblica, altro bene primario di tutti, e nella cultura, sola cosa che può riportare il nostro Paese a prestare attenzione alle cose importanti e ai problemi veri. Come il lavoro talmente importante che la nostra Costituzione lo pone a fondamento della nostra democrazia. Facciamo studiare i nostri giovani per tanti anni e poi non siamo in grado di dare loro un lavoro decente. I più intraprendenti sono costretti a migrare, come facevano già più di un secolo fa i nostri nonni. Dobbiamo tenerlo presente, anche questo é inaccettabile.

Come é inaccettabile non ricostruire in tempi decenti i paesi terremotati, non prevenire il dissesto idrogeologico, o non fare manutenzione ai tanti ponti malissimo costruiti negli ultimi quarant’anni, che poi crollano rovinosamente.

Un Paese dove molti, troppi cittadini chiusi in sè stessi pensano che odiare e insultare “gli altri” o respingere le persone sia la soluzione di tutti i problemi. Un Paese in cui parte della classe politica é in una perenne campagna elettorale che prevede solo insulti e falsità, non ha alcun interesse per il bene comune e non sa elaborare uno straccio di idea, ma che così facendo raccoglie purtroppo consensi e voti.

Ripartiamo da qui per la Festa della Repubblica, usando il nostro cervello per capire meglio e il nostro cuore per sentire di più.

Un Consiglio Comunale davvero “straordinario”

La cronaca del consiglio comunale straordinario di ieri sera mostra la drammatica situazione in cui versa il governo della nostra città. Saronno, nei fatti, è governata solo dalla volontà del sindaco Fagioli, che ha voluto letteralmente imporre la propria decisione – senza nemmeno riuscire a giustificarla – sulle modalità di rinegoziazione dei mutui comunali. Il risultato è tutto scaricato sulle spalle dei contribuenti saronnesi che, a fronte della creazione di liquidità a breve termine, alla fine pagheranno più interessi e per un importo maggiore senza che nessuno abbia capito il perché.

+ Per saperne di più

Consiglio del 20 maggio 2020 con colpo di scena: il Sindaco smentisce Assessore Vanzulli (Lega) e Borghi Presidente della Commissione Bilancio (Lega)

Punto 3. dell’OdG, rinegoziazione dei mutui concessi dalla Cassa DD.PP.

Non si capisce perché il sindaco Fagioli abbia deciso per una soluzione diversa, ma evidentemente il Sindaco non si informa su che cosa é stato valutato e proposto la sera prima dalla Commissione Bilancio dove la maggioranza (Assessore e Vice Sindaco Vanzullli, e Borghi presidente della Commissione Bilancio) e i Consiglieri di minoranza presenti hanno votato all’unamimità per la seconda tra le tre modalità di rinegoziazione dei prestiti concessi da Cassa Depositi e Prestiti.

Intervento imbarazzante e imbarazzato del Consigliere Borghi che mentre ha ricordato che la Commissione proponeva la seconda soluzione, andavano comunque bene anche le altre…, ovviamente per non smentire quanto aveva appena affermato convintamente il Sindaco Fagioli.

Interruzione lunghissima della seduta e decisione della maggioranza di votare la proposta del Sindaco.

Dopo altre varie figuracce in CC – tra cui la perla dell’allontanamento di persone scelte “a caso” tra il pubblico nel Consiglio Comunale aperto su via Roma – la Lega saronnese non ha voluto farci mancare neanche questa Caporetto politica.

Esposto al Prefetto di Varese

Al Signor Prefetto Dott. Dario Caputo

Prefettura di Varese 

prefetto.prefva@pec.interno.it

prefettura.prefva@pec.interno.it

Oggetto: Esposto in relazione alla mancata risposta da parte dell’Amministrazione Comunale di Saronno all’Interrogazione posta in data 1 aprile 2020 da tutti i Consiglieri Comunali di minoranza.

Egregio Signor Prefetto,

In data 1 aprile 2020, ore 13:16, il sottoscritto inoltrò a mezzo PEC, per conto di tutti i consiglieri comunali di minoranza, un’Interrogazione al Sindaco e alla Giunta, e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale e al Segretario Generale.del Comune di Saronno. Tale interrogazione é allegata per Sua conoscenza.

Come previsto dall’Art. 67, c.2. del vigente Regolamento del Consiglio Comunale della città di Saronno, “La risposta scritta all’interrogazione deve essere data tassativamente dal Sindaco o dall’Assessore delegato alla specifica materia entro trenta giorni dalla presentazione”.

Poichè alla data del 29 aprile non era pervenuto alcun riscontro a tale Interrogazione, in occasione del Consiglio Comunale di fine Aprile mi premurai di sollecitarla, senza ottenere alcuna risposta da Sindaco e Giunta.

Ad oggi, 15 maggio, e quindi ben oltre i 30 giorni entro cui era “tassativamente” dovuta la risposta scritta dell’Amministrazione Comunale, non abbiamo avuto alcun riscontro.

Poiché tra i Suoi vari alti compiti rientra anche quello di vigilare sulle Autorità amministrative operanti nella provincia e garantire i diritti dei cittadini dai quali siamo stati eletti, ci permettiamo di sottoporre questa incresciosa situazione alla Sua cortese attenzione.

Nel ringraziarLa anticipatamente per la Sua cortese attenzione, cogliamo l’occasione per porgerLe distinti saluti.

Saronno 15 maggio 2020

Franco Casali

Consigliere Comunale, Tu@Saronno

 

Ndr Trovate l’Interrogazione del 31.03.2020 in precedenti articoli

Ma il sindaco Fagioli e la Lega, capiscono cosa dicono le opposizioni, e sanno di cosa parlano?

Ieri notte serrata discussione “on line”, anziché in Consiglio Comunale, sull’ultimo argomento previsto dalla seduta del 30 aprile, la mozione della Lega per garantire supporto a tutti i saronnesi che presenteranno domanda di aiuto a seguito delle difficoltà economiche create dal Coronavirus.

Le minoranze avevano presentato un emendamento (allegato) che evidenziava, tra l’altro, che le difficoltà economiche non sono tanto per i dipendenti, garantiti dalla cassa integrazione, quanto per tutti i lavoratori precari e gli autonomi che gestiscono attività ora in crisi.

Fulcro dell’emendamento era la proposta che il Consiglio Comunale costituisse, ai sensi degli artt. 15 e 28 dello Statuto Comunale e del Regolamento Comunale, “una Commissione mista per la definizione dei criteri di indirizzo, per accertare e garantire le risorse economiche necessarie, e per scegliere ed implementare tutti gli interventi sociali e di sussidio necessari per l’emergenza Covid 19”.

Questo alla luce delle evidenti difficoltà che ha palesato l’amministrazione nel gestire, in questo primo difficile momento, gli aiuti alimentari previsti dall’Ordinanza n.658 del 29 marzo 2020 della Protezione Civile. Alla luce di questa situazione, con l’emendamento le opposizioni proponevano quindi di collaborare nella gestione di questa critica situazione mai sperimentata prima, concorrendo a indirizzare, scegliere e controllare gli interventi e le risorse economiche necessarie.

La Lega ha presentato un contro-emendamento che eliminava la costituzione della Commissione mista presentata dalle minoranze, svuotando e snaturando completamente il contenuto della loro proposta.

E’ iniziato quindi un serrato dibattito che si é protratto per oltre un’ora, sino alla 1,30 circa del 1 maggio.

Non sono servite le tante motivazioni portate dall’opposizione per sostenere la necessità, anche politica, per la maggioranza di accettare l’offerta di aiuto. La crisi purtroppo non é che agli inizi, le risorse del Paese sono già ora limitate, e destinate a ridursi ha detto sostanzialmente il consigliere Davide Borghi (Lega) nella sua introduzione.

Un motivo in più, penserebbe chiunque, per accettare di buon grado la collaborazione.

La maggioranza invece ha deciso di arroccarsi sulla propria posizione di completa chiusura, completamente sorda agli interventi dei consiglieri di opposizione. Sorda anche alla considerazione che “se non ora, quando?” si potrà costituire una specifica commissione mista per gestire l’emergenza, così come previsto da Statuto Comunale e Regolamento del Consiglio Comunale.

L’intervento del sindaco Fagioli é stato particolarmente aggressivo con affermazioni gratuite del tipo – io lavoro in comune sette giorni su sette, mentre voi state davanti allo schermo a giocare sui social. Telefonate e venite qui a lavorare. – Ovviamente con questo incurante del fatto che le disposizioni vincolano tutti a stare a casa, e ancora una volta incurante del fatto che Tu@Saronno sin dal 27 febbraio si sia dichiarata pubblicamente “disponibile a partecipare a una commissione cittadina sull’emergenza Covid per sottoporre le proprie proposte e contributo in questo non facile momento.”

A voler confermare ancora una volta la propria totale mancanza di rispetto delle minoranze, nonché di quanto disposto dal vigente Regolamento del Consiglio Comunale, il Sindaco non ha ancora risposto all’Interrogazione delle opposizioni sulla gestione degli aiuti alimentari del 1 aprile, nonostante ormai siano passati 30 giorni, termine ultimo per rispondere (estratto dal Regolamento CC: “La risposta scritta all’interrogazione deve essere data tassativamente dal Sindaco o dall’Assessore delegato alla specifica materia entro trenta giorni dalla presentazione”).

Saronnesi sono questo il sindaco e l’amministrazione giusta per governare la nostra città?

Ricordatevene alle prossime elezioni comunali.

 

Interventi nei Consigli Comunali del 29 e 30 04 2020

Punto 1. Comunicazione delle Deliberazioni di Giunta. Non é previsto dibattito.

Punto 2. Verbali. Voto a favore.

Punto 3. E’ stato sottolineato con modalità diverse da chi mi ha preceduto che la gestione della Delibera n. 55 é stata molto lenta, complicata e inefficace per la scelta organizzativa di utilizzare pacchi, anziché buoni spesa. Ho presente che si tratta di qualche cosa di nuovo dal punto di vista organizzativo e della comunicazione sia per i cittadini, che per l’amministrazione, e che quindi può presentare difficoltà di attuazione. Consapevole di questo, ho proposto pubblicamente da tempo di essere disponibile a collaborare tramite l’apposita commissione all’organizzazione di questa attività di sostegno, ma non ho ricevuto alcuna risposta. Si poteva fare meglio per distribuire questi aiuti e soprattutto lo si poteva fare con tempi molto più brevi. Oltre alle critiche e lamentele di molti cittadini apparse sulla stampa anche on line, faccio presente che a fronte di questa Delibera del 31 marzo la relativa Determina N. 257 di Eur 60.000,00 é datata 10.04.2020, ovvero solo 10 giorni dopo. Quindi nella migliore delle ipotesi la Delibera del 31 marzo é diventata operativa solo dopo il 10 aprile. Alla faccia dell’urgenza dei provvedimenti!

Per quanto concerne la Trasparenza delle comunicazioni con il pubblico, segnalo che c’è un contrasto evidente tra la Variazione No.1, datata 30 marzo fornita ai consiglieri che prevede due uscite rispettivamente di Eur 89.000,00 ( “Interventi assistenziali”) e 120.000,00 (“Trasferimenti correnti a istituzioni sociali private”) per un totale di Eur 209.000, e quanto pubblicato sull’Albo Pretorio on line dove appare un’altra Variazione No.1 di Eur 209.000,00 in entrata e in uscita. Occorre quindi rettificare quella sbagliata, che assumo sia quella on line.

DICHIARAZIONE DI VOTO: Ho preso nota che l’Assessore Tosi, nonostante il suo lunghissimo intervento, non ha fornito una risposta alla mia proposta di disponibilità a collaborare per l’organizzazione degli aiuti, formulata ormai da tempo. Segnalo anche che a oggi, 29 aprile, la interrogazione formulata il primo aprile dalle opposizioni circa le modalità di gestione di questi aiuti non ha avuto ancora risposta, nonostante ormai siano passati quasi 30 gg., termine ultimo per rispondere (Ndr estratto dal Regolamento CC: “La risposta scritta all’interrogazione deve essere data tassativamente dal Sindaco o dall’Assessore delegato alla specifica materia entro trenta giorni dalla presentazione”). Sono ovviamente a favore del provvedimento deciso dal Governo per fornire aiuti alimentari URGENTI ai cittadini che si sono trovati improvvisamente e inaspettatamente in difficoltà a seguito dell’emergenza Coronavirus. Come ho fatto presente poco fa, evidenzio come questi aiuti siano stati però gestiti in maniera inefficiente e con grave ritardo dall’amministrazione comunale. Pertanto non posso che esprimere un voto di ASTENSIONE su questo punto. Ripeto ancora che sono favorevole all’erogazione di questo aiuto e preoccupato per la situazione di difficoltà di tante persone, ma non sono affatto d’accordo sulle modalità utilizzate, la comunicazione, organizzazione e i tempi di intervento inefficienti.

Punto 4. Ulteriore proroga del Contratto di servizi tra Comune e Saronno Servizi. Non sono soddisfatto che non ci siano state discussioni in proposito in Commissione circa il futuro di Saronno Servizi, magari anche on line. Esprimo preoccupazione circa il futuro della società una volta che perderà la gestione dell’acquedotto. MI ASTERRO’.

Punto 5. Stasera siamo richiesti di approvare delle ennesime varianti al PGT: ci sono 2 punti all’Odg. In questi 5 anni di amministrazione il CC é stato chiamato ad approvare molto spesso varianti al PGT, tra le altre quelle di via Varese (piani attuativi ex FOS ed ex CEMSA) in cui gli attuatori hanno previsto la realizzazione di aree commerciali (supermercati), benché nelle vicinanze esistano già altre aree commerciali.

Toccherò i punti che presentano criticità:

A) Nello specifico per l’ARU2 vie Volta/don Bellavita: ci sono tre varianti al PGT:

1 Superficie minima di cessione pubblica: 39,5 % < 60% Standard previsto/parametro da scheda;

2 Funzioni regolate: 6% < 20% parametro da scheda);

3 Slp residenziale in progetto è 94%>80% previsto dal parametro da scheda. Sono differenze anche importanti.

Evidenzio che in Saronno si continuano a costruire appartamenti, in una città che ha il recod lombardo per consumo di suolo e che ha centinaia e centinaia di appartamenti sfitti. E’ interessante il commento del consulente dell’attuatore: Indicare nel PGT una percentuale di superficie non residenziale significa non tenere in considerazione che la città nel corso degli anni muta i suoi bisogni e di conseguenza anche le esigenze di mercato, quindi non possono essere imposti e predeterminati …

Peccato, dico io, che accanto alle esigenze del mercato, ci siano anche quelle pubbliche previste dal PGT per cercare di assicurare al territorio comunale uno sviluppo urbanistico corretto, un mix funzionale coerente ed efficace.

B) Superficie drenante: la superficie minima richiesta, pari al 50% della Superficie Territoriale non viene raggiunta, si rispetta solo il minimo del 30% previsto dal Regolamento d’Igiene.

E’ previsto infatti che il parcheggio sia asfaltato e quindi in materiale non drenante. Oltre alla problematica del mancato drenaggio delle acque pluviali, questa scelta presenta quelle della propagazione del calore d’estate, e, non meno importante, presenta un contrasto estetico e funzionale di questa superficie di parcheggio asfaltata con i vicini orti urbani e la ciclopedonale.

Mi chiedo perché quando con poco si potrebbe fare meglio, ad esempio utilizzando autobloccanti e superficie in erba, non lo si preveda, nè lo si suggerisca.

C) Riqualificazione sponde: ne viene riqualificata una dall’attuatore, mentre sarebbe opportuno riqualificarle entrambe, eventualmente a spese del Comune.

D) Materiali utilizzati per la ciclopedonale: l’attuatore propone l’asfalto rosso, più costoso del calcestre. Considerato che in sede di esecuzione l’amministrazione può proporre interventi diversi, suggerisco di utilizzare un fondo naturale in calcestre, materiale più economico, ben drenante e più adatto per l’ambiente, come anche suggerito dal Consorzio del Parco del Lura, e di chiedere all’attuatore di utilizzare il risparmio così realizzato per sviluppare un ulteriore pezzo della pista ciclopedonale di via Volta, che al momento si interrompe bruscamente, un’opera incompiuta da molti anni. Nonostante la ciclopedonale proposta dall’attuatore si inserisca piacevolmente nel contesto di area verde urbana, sottolineo che dal punto di vista della mobilità ciclistica, soprattutto per i percorsi casa-lavoro e casa-scuola sarebbe stato meglio completare quella di via Volta, se non fosse possibile realizzare entrambe. Qualunque ciclista sceglie il percorso più breve se deve andare al lavoro e raggiungere la stazione FNM, o a scuola, piuttosto che fare una lunga deviazione per di più in un percorso frequentato anche da pedoni. Qualora venga realizzato un senso unico in via Volta, suggerisco di fare un “Senso unico, eccetto bici” per tutta la via Volta.

EVIDENZIO CHE CI SONO 3 PUNTI PERICOLOSI PER LA CICLABILE:

1 Angolo retto in via Montoli/Volta.

2 Angolo retto in via Bellavita presso CPS.

3 Attraversamento presso il Ponte dul Lura di via don Bellavita. Questo va fatto rialzato, colorato in rosso con strisce bianche, illuminato bene, con limite 30 km/h, e dossi di rallentamento.

VERDE: I carpinus betula previsti sono allergizzanti e non sono permessi in aree urbane.

Cfr. Bollettino Pollini.

DICHIARAZIONE DI VOTO: nonostante i punti critici evidenziati, che prego di voler tenere in considerazione in fase di implementazione del progetto, non ho motivi importanti che mi portino ad esprimere un voto contrario. Grazie.

Punto 6. Questo Piano Integrato di Intervento in variante al PGT, che scorpora appunto quest’area dall’Ambito ATUb9 e dalle relative prescrizioni, presenta caratteristiche molto diverse e decisamente carenti dal p. di vista urbanistico rispetto a quelle del Piano Attuativo discusso ieri.

A) SUPERMERCATO: Mi chiedo perché realizzare l’ennesimo supermercato, e per di più con un’anonima forma a parallepipedo stile anni ’80, con un parcheggio a raso per 68 auto, anziché interrato, come si fa da anni in molti altri Comuni. Ci sono ben 3 supermercati nel raggio di qualche centinaio di metri. Se si vuole fare un’area commerciale di vicinato come indicato, non serve un parcheggio così grande, e per di più in superficie.

B) PARCHEGGIO: questo parcheggio in superficie potrà presentare problemi di sicurezza derivanti da possibili cattive frequentazioni notturne, oltre ad un evidente aumento del calore riverberato in estate.

C) VIABILITA’: La via San Francesco é già molto trafficata. Nonostante questo, sono previsti due accessi a doppio senso di marcia in via San Francesco e via Sabotino. Sia per motivi di sicurezza stradale, che per ridurre il traffico in via San Francesco, é preferibile avere un accesso con solo ingresso in via San Francesco, e un accesso con sola uscita in via Sabotino.

D) IMPATTO ACUSTICO: Dalla relativa relazione si evince che alcune Unità Trattamento Aria (UTA) sono molto rumorose, con un range che va da 67,0 a un max di 95,5 dB. Taluni di questi apparecchi saranno in funzione anche di notte.

Considerato che, come termine di paragone, il Traffico  ha un’intensità acustica di 75 dB, e che la soglia considerata critica per evitare danni all’udito è di 90 dB, sono da tenere in debita considerazione possibili problemi acustici per i residenti degli edifici più vicini.

E) CONSUMO DI SUOLO/VERDE:

E1) Consumo di Suolo: ARPA Lombardia osserva che “l’attuazione del P.I.I., scorporato dall’attuale ATUb9, prevede il consumo di suolo libero che, nella scheda d’ambito, era destinato a rimanere privo di edificazione e mantenuto a bosco esistente, come cessione pubblica, ovvero a verde privato. Tutto questo alla faccia delle dichiarazioni reiterate ogni anno nel Documento Unico di Programmazione che questa amministrazione non avrebbe consumato un solo mq di suolo! Il consumo di suolo c’é ed eccome e continua ad ogni CC!

E2) Verde: Realizzazione di una superficie a verde piantumato di mq 452,00. Ben poca cosa se si pensa che l’area a verde attale, rappresenta circa il 90% della parte di ATUb9 di proprietà dell’attuatore. L’area verde scende dunque dal 90% attuale al 10%.

  • La RELAZIONE TECNICO-AGRONOMICO-AMBIENTALE dell’Agronomo Massimo Raimondi, che é molto interessante e ben realizzata, raccomanda il completo mantenimento della pianta di Cedrus deodara (83 anni, altezza 24,5 mt) presente nel mappale n. 59. Testualmente “Completo mantenimento dell’esemplare che NON dovrà in alcun modo essere sottoposto ad abbattimento”. Il grande Cedrus Deodara é correttamente presente nei disegni dell’area verde allegati al PII, insieme ad esemplari di Liquidambar e di Liriodendron.
  • Raccomando che in fase esecutiva l’Ufficio Verde verifichi che tutte queste prescrizioni siano rispettate, e si evitino tagli di radici, per preservare adeguatamente questa pianta di pregio.
  • Deliberazione di CC per PII: Alla seconda pagina, p. 2 del DATO ATTO CHE c’é un errore materiale, in quanto si parla di demolizione degli edifici esistenti lungo la via San Giuseppe, anziché via San Francesco.
  • DICHIARAZIONE DI VOTO: A proposito dell’intervento del consigliere Veronesi sui parcheggi interrati. Ha parlato di loro scarsa sicurezza e cita quello di via Varese, certamente vecchio, mal costruito e illuminato. I parcheggi interrati li stanno facendo ovunque per ridurre il consumo di suolo e spesso sopra ci fanno aree attrezzate anche a verde per la fruizione dei cittadini. A proposito dell’intervento dell’Assessore Castelli su sterpaglie e cedro. Le sterpaglie e l’incolto sono competenza del proprietario. Avevo già esposto che il Cedrus Deodara é correttamente compreso nel progetto; raccomandavo che l’Ufficio Verde vigili per assicurare che in fase esecutiva la pianta venga rispettata affinché, ad esempio, le radici non siano tagliate.

Venendo al punto specifico, questo Piano Integrato di Intervento non mi piace per niente.

Non mi piace l’idea di avere l’ennesimo supermercato in Saronno, quando ce ne sono già tanti, e ben 3 vicinissimi. Un supermercato e relativo parcheggio che sostituiscono l’attuale grande superficie verde, anche se incolta.

Non mi piace questo banale supermercato che ha un parcheggio che non serve, perché area commerciale di vicinato, e per di più a raso, anziché sotto l’edificio.

Aumento del traffico in una via già molto trafficata, notevole rumorosità anche notturna degli impianti UTA, con evidenti disturbi per i residenti.

Positiva l’acquisizione del Parco degli Alpini, anche se da anni é di fatto utilizzato come area pubblica, con un verde mantenuto da sempre dall’amministrazione comunale. Per tutti i motivi che ho esposto poco fa, il mio voto non potrà essere che contrario. Grazie.

QUATTRO IDEE PER IL SOSTEGNO ALIMENTARE

Nonostante sia passato un mese da quando il governo ha messo a disposizione del comune di Saronno 209.000 euro per gestire gli aiuti alimentari ai cittadini di difficoltà, ancora in questi giorni leggiamo di famiglie che non hanno ricevuto il pacco ideato dall’Amministrazione.

Non si tratta del primo inciampo nella gestione di questa pur complessa iniziativa a supporto della fasce più deboli, e nonostante l’assessore Tosi si dica convinto che questa sia la soluzione migliore, facciamo presente che ci sono almeno quattro aspetti su cui a nostro giudizio è possibile fare meglio. + Per saperne di più

Area ex Isotta Fraschini: un futuro di Bene Comune per la città

In questo articolo-intervista apparso sul numero di Aprile di “Orizzonti” é esposto, in maniera molto semplice e chiara, quale sarà il futuro di questa grande e importantissima area che sarà donata come Bene Comune alla città di Saronno, dopo esssere stata sottratta agli appetiti della speculazione edilizia.
 
Una bellissima iniziativa che ha pochissimi precedenti in Italia, e che mi auguro possa ricevere grandi e positivi riscontri dai cittadini e il massimo supporto dalle amministrazioni comunali, attuale e future di Saronno.
 
Saronno ha grande necessità di iniziative come questa che possono metterla al centro dell’attenzione, sprovincializzarla e contribuire al suo rilancio rendendola più bella, vivibile ed attrattiva.
 
Complimenti e un grande grazie a chi ci ha pensato, si é molto impegnato e si sta adoperando per realizzarla!

 

Il punto sulla distribuzione di generi di prima necessità

Ci sembra necessario e opportuno fare il punto sulla consegna dei generi di prima necessità a Saronno.

  1. Il Comune di Saronno ha ricevuto 209.000 euro di maggiori contributi dal Governo per “l’acquisto di buoni spesa per generi alimentari o prodotti di prima necessità” per quelle persone che, a seguito delle misure messe in atto per contrastare la diffusione del COVID-19, hanno perso l’abituale forma di sostentamento o si trovano a fronteggiare difficoltà impreviste;

  2. La relativa delibera di indirizzo del 7 aprile é ancora priva della determina per l’impegno di spesa, per cui non é ancora operativa;

  3. L’Amministrazione ha scelto una “consegna diretta ai soggetti che si trovano in condizioni di bisogno di generi alimentari e prodotti di prima necessità” e non “l’acquisto di buoni spesa” l’altra opzione prevista dall’ordinanza 658/20 della Protezione Civile che ha stanziato i fondi;

  4. Il contenuto dei pacchi è stato stabilito a priori dall’amministrazione. Risulta che contengano lamette da barba, ma non assorbenti femminili (pur essendo beni di prima necessità e quindi acquistabili, come da delibera), né è chiaro se il contenuto degli stessi tenga conto di eventuali intolleranze alimentari quali la celiachia o dell’osservanza di precetti religiosi. Il prezzo dei singoli prodotti che compongono i pacchi appare decisamente sovrastimato;

  5. Per le operazioni di “approvvigionamento, confezionamento, stoccaggio e consegna pacchi alimentari” l’Amministrazione ha deciso di farsi supportare dalla locale CRI, dal Banco Alimentare e dalla Casa di Marta. Questi enti devono provvedere anche al pagamento anticipato dei prodotti acquistati e verranno rimborsati successivamente a presentazione delle fatture;

  6. I soggetti destinatari vengono individuati in appositi elenchi redatti dai Servizi Sociali comunali, anche attraverso le segnalazioni delle associazioni di volontariato sopra menzionate;

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C’é una correlazione diretta tra inquinamento dell’aria e diffusione del Coronavirus?

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Sulla presunta correlazione fra PM10 e diffusione del Coronavirus

Ai link sopra due documenti prodotti da istituti competenti che sostanzialmente negano un collegamento diretto tra inquinamento da PM10 (polveri sottili) e la diffusione del Coronavirus, e confermano che sono necessarie ulteriori ricerche e verifiche per poter dimostrare appunto l’esistenza di una correlazione diretta tra livelli di inquinamento atmosferico e la diffusione di questo virus.

Non ho motivi, né alcuna competenza, per confutare queste affermazioni e affermare che esista una correlazione diretta tra l’uno e l’altro. Non vorrei però che queste autorevoli note possano contribuire a sottostimare il contributo negativo del PM10 e in generale dell’inquinamento dell’aria sulla salute di tutti noi, e in particolare delle persone più deboli. Per quale motivo altrimenti ARPA (Azienda Regionale per la Protezione Ambientale) ed altri istituti che effettuano il monitoraggio dell’aria svolgerebbero questi controlli, provvedendo a lanciare allarmi ogni volta che sono superate determinate soglie di inquinamento? Al link sotto ecco quanto successe a Londra nel 1952 a causa del forte inquinamento atmosferico.

Coronavirus a parte, é indubbio che siano da anni necessari interventi per ridurre l’inquinamento atmosferico, derivante dalla combustione di idrocarburi e altri combustibili, che é generato dalle attività industriali, riscaldamento e dalla circolazione di autoveicoli, tra gli altri dai numerosissimi camion che circolano quotidianamente nel nostro Paese per distribuire capillarmente merci e prodotti di tutti i tipi. Occorrono interventi per potenziare i trasporti pubblici e ridurre quelli privati, privilegiando quelli elettrici (treno, tram, metro, filobus, autobus elettrici, ecc.), nonché cambiare le tipologie di riscaldamento degli edifici, favorendo la diffusione di pompe di calore e in generale di sistemi di riscaldamento non inquinanti o a bassissimo impatto ambientale.

E’ indubbio che nel trasporto locale ed a breve raggio un ruolo importantissimo può essere svolto dall’utilizzo delle biciclette tradizionali ed a pedalata assistita che non inquinano l’aria, occupano pochissimo spazio quando “parcheggiate”, non fanno rumore, riducono ai minimi termini i rischi di incidenti stradali ed eliminano le problematiche (code, ecc.) derivanti dalla circolazione stradale di autoveicoli, anche elettrici o ibridi. L’uso regolare della bicicletta, cosa non secondaria, migliora la salute e riduce le problematiche derivanti dal condurre una vita sedentaria.

Anche se queste cose sono state confermate da numerose ricerche scientifiche e dalla pratica quotidiana e ultradecennale di numerosi paesi, soprattutto del Nord Europa, nel nostro Paese siamo ancora molto indietro per sviluppare e promuovere attivamente la mobilità sostenibile, ed in generale stili di vita più rispettosi dell’ambiente. Mi auguro che nei prossimi anni questa tendenza possa affermarsi in maniera convinta e decisa, e che la sventurata diffusione del Coronavirus possa almeno contribuire a qualche seria riflessione in proposito.

Da Wikipedia:

PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccolissime particelle). Circa il 60% dei PM10 è composto da particelle più piccole, dette PM2,5, le quali sono capaci di raggiungere in 30 giorni le porzioni alveolari dei polmoni. Il PM10 é costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol: esso, infatti, è un insieme di particolati, ovvero particelle solide e liquide disperse nell’aria con dimensioni relativamente piccole. Queste particelle presenti nell’atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere, fuliggine e caligine per quelle solide e nebbia per quelle liquide.

Un episodio famoso: nebbia assassina a Londra negli anni 50, solo ora si svela il mistero

https://www.supereva.it/nebbia-assassina-a-londra-negli-anni-50-solo-ora-si-svela-il-mistero-24553

 

 

 

Tu@Saronno: una voce realmente civica nella nostra città