Il punto sulla distribuzione di generi di prima necessità

Ci sembra necessario e opportuno fare il punto sulla consegna dei generi di prima necessità a Saronno.

  1. Il Comune di Saronno ha ricevuto 209.000 euro di maggiori contributi dal Governo per “l’acquisto di buoni spesa per generi alimentari o prodotti di prima necessità” per quelle persone che, a seguito delle misure messe in atto per contrastare la diffusione del COVID-19, hanno perso l’abituale forma di sostentamento o si trovano a fronteggiare difficoltà impreviste;

  2. La relativa delibera di indirizzo del 7 aprile é ancora priva della determina per l’impegno di spesa, per cui non é ancora operativa;

  3. L’Amministrazione ha scelto una “consegna diretta ai soggetti che si trovano in condizioni di bisogno di generi alimentari e prodotti di prima necessità” e non “l’acquisto di buoni spesa” l’altra opzione prevista dall’ordinanza 658/20 della Protezione Civile che ha stanziato i fondi;

  4. Il contenuto dei pacchi è stato stabilito a priori dall’amministrazione. Risulta che contengano lamette da barba, ma non assorbenti femminili (pur essendo beni di prima necessità e quindi acquistabili, come da delibera), né è chiaro se il contenuto degli stessi tenga conto di eventuali intolleranze alimentari quali la celiachia o dell’osservanza di precetti religiosi. Il prezzo dei singoli prodotti che compongono i pacchi appare decisamente sovrastimato;

  5. Per le operazioni di “approvvigionamento, confezionamento, stoccaggio e consegna pacchi alimentari” l’Amministrazione ha deciso di farsi supportare dalla locale CRI, dal Banco Alimentare e dalla Casa di Marta. Questi enti devono provvedere anche al pagamento anticipato dei prodotti acquistati e verranno rimborsati successivamente a presentazione delle fatture;

  6. I soggetti destinatari vengono individuati in appositi elenchi redatti dai Servizi Sociali comunali, anche attraverso le segnalazioni delle associazioni di volontariato sopra menzionate;

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C’é una correlazione diretta tra inquinamento dell’aria e diffusione del Coronavirus?

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Sulla presunta correlazione fra PM10 e diffusione del Coronavirus

Ai link sopra due documenti prodotti da istituti competenti che sostanzialmente negano un collegamento diretto tra inquinamento da PM10 (polveri sottili) e la diffusione del Coronavirus, e confermano che sono necessarie ulteriori ricerche e verifiche per poter dimostrare appunto l’esistenza di una correlazione diretta tra livelli di inquinamento atmosferico e la diffusione di questo virus.

Non ho motivi, né alcuna competenza, per confutare queste affermazioni e affermare che esista una correlazione diretta tra l’uno e l’altro. Non vorrei però che queste autorevoli note possano contribuire a sottostimare il contributo negativo del PM10 e in generale dell’inquinamento dell’aria sulla salute di tutti noi, e in particolare delle persone più deboli. Per quale motivo altrimenti ARPA (Azienda Regionale per la Protezione Ambientale) ed altri istituti che effettuano il monitoraggio dell’aria svolgerebbero questi controlli, provvedendo a lanciare allarmi ogni volta che sono superate determinate soglie di inquinamento? Al link sotto ecco quanto successe a Londra nel 1952 a causa del forte inquinamento atmosferico.

Coronavirus a parte, é indubbio che siano da anni necessari interventi per ridurre l’inquinamento atmosferico, derivante dalla combustione di idrocarburi e altri combustibili, che é generato dalle attività industriali, riscaldamento e dalla circolazione di autoveicoli, tra gli altri dai numerosissimi camion che circolano quotidianamente nel nostro Paese per distribuire capillarmente merci e prodotti di tutti i tipi. Occorrono interventi per potenziare i trasporti pubblici e ridurre quelli privati, privilegiando quelli elettrici (treno, tram, metro, filobus, autobus elettrici, ecc.), nonché cambiare le tipologie di riscaldamento degli edifici, favorendo la diffusione di pompe di calore e in generale di sistemi di riscaldamento non inquinanti o a bassissimo impatto ambientale.

E’ indubbio che nel trasporto locale ed a breve raggio un ruolo importantissimo può essere svolto dall’utilizzo delle biciclette tradizionali ed a pedalata assistita che non inquinano l’aria, occupano pochissimo spazio quando “parcheggiate”, non fanno rumore, riducono ai minimi termini i rischi di incidenti stradali ed eliminano le problematiche (code, ecc.) derivanti dalla circolazione stradale di autoveicoli, anche elettrici o ibridi. L’uso regolare della bicicletta, cosa non secondaria, migliora la salute e riduce le problematiche derivanti dal condurre una vita sedentaria.

Anche se queste cose sono state confermate da numerose ricerche scientifiche e dalla pratica quotidiana e ultradecennale di numerosi paesi, soprattutto del Nord Europa, nel nostro Paese siamo ancora molto indietro per sviluppare e promuovere attivamente la mobilità sostenibile, ed in generale stili di vita più rispettosi dell’ambiente. Mi auguro che nei prossimi anni questa tendenza possa affermarsi in maniera convinta e decisa, e che la sventurata diffusione del Coronavirus possa almeno contribuire a qualche seria riflessione in proposito.

Da Wikipedia:

PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccolissime particelle). Circa il 60% dei PM10 è composto da particelle più piccole, dette PM2,5, le quali sono capaci di raggiungere in 30 giorni le porzioni alveolari dei polmoni. Il PM10 é costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide denominato in gergo tecnico aerosol: esso, infatti, è un insieme di particolati, ovvero particelle solide e liquide disperse nell’aria con dimensioni relativamente piccole. Queste particelle presenti nell’atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere, fuliggine e caligine per quelle solide e nebbia per quelle liquide.

Un episodio famoso: nebbia assassina a Londra negli anni 50, solo ora si svela il mistero

https://www.supereva.it/nebbia-assassina-a-londra-negli-anni-50-solo-ora-si-svela-il-mistero-24553

 

 

 

Interrogazione circa le modalità di utilizzo dei fondi ricevuti dal Comune di Saronno in relazione all’Ordinanza n.658 del 29 marzo 2020 per la distribuzione di aiuti alimentari a chi, in questa fase di emergenza, si trova in stato di bisogno.

Nota accompagnatoria dell’Interrogazione:

I Consiglieri Comunali di minoranza, preoccupati per le evidenti situazioni di difficoltà che stanno emergendo nelle fasce più deboli della popolazione, soprattutto per le persone che nel giro di pochissimo tempo si sono ritrovate senza reddito e senza mezzi di sostentamento, auspicano un intervento tempestivo ed efficace da parte dell’amministrazione comunale nella distribuzione di quanto anticipato dal governo come fondi per buoni spesa. Auspicano inoltre che l’amministrazione coinvolga in maniera significativa  le associazioni del terzo settore presenti sul territorio quali prezioso supporto per le loro competenze e sensibilità al fine di gestire nel migliore dei modi questa grave situazione di emergenza. 

Interrogazione:

Al Signor Sindaco di Saronno, Alla Giunta del Comune di Saronno, c.c. Al Presidente del Consiglio Comunale di Saronno, c.c. Al Segreterio Generale del Comune di Saronno

Oggetto: Interrogazione, ex Art.67 del Regolamento del Consiglio Comunale, circa le modalità di utilizzo dei fondi ricevuti dal Comune di Saronno in relazione all’Ordinanza n.658 del 29 marzo 2020 per la distribuzione di aiuti alimentari a chi, in questa fase di emergenza, si trova in stato di bisogno.

In relazione all’Ordinanza n.658 con cui sono stati stanziati il 29 marzo 2020 Eur 400 milioni a favore dei Comuni italiani perché gli stessi possano intervenire con provvedimenti a favore dei cittadini che, a causa dell’emergenza Coronavirus, si trovano in stato di difficoltà, i sottoscritti Consiglieri Comunali interpellano il Signor Sindaco e la Giunta per conoscere gli intendimenti dell’amministrazione circa:

  • I criteri che l’Amministrazione intende seguire per la distribuzione degli aiuti alimentari alla popolazione in stato di bisogno, tenuto conto che molte persone sono entrate in tale stato in tempi molto recenti a seguito della riduzione della propria attività lavorativa o della perdità di lavoro derivante dalla emergenza sanitaria ed economico-finanziaria determinata dal c.d. Coronavirus, e che non sono necessariamente già in carico ai Servizi Sociali.

  • Le modalità e i tempi di intervento con cui l’Amministrazione intende provvedere alla distribuzione di questi aiuti e buoni alimentari.

Preso nota che, come previsto dall’Ordinanza n.658, la gestione di questi buoni e attività sarà svolta a cura dei Servizi Sociali del Comune di Saronno, ci permettiamo di segnalare l’opportunità che l’Amministrazione si avvalga in maniera attiva anche della collaborazione delle associazioni del terzo settore di Saronno per l’individuazione delle persone in stato di bisogno, in quanto tali organizzazioni sono dotate di una notevole sensibilità e approfondita conoscenza delle problematiche sociali locali, essendo da anni attive e molto ben radicate sul territorio cittadino. Questo in aggiunta a quanto già previsto per l’acquisto e la distribuzione delle derrate da parte delle associazioni del terzo settore e dei volontari della protezione civile.

In attesa di una pronta risposta, i sottoscritti Consiglieri Comunali porgono distinti saluti.

Saronno, 31 marzo 2020 Franco Casali, Tu@Saronno

Francesco Licata, Partito Democratico

Ilaria Pagani, Partito Democratico

Davide Vanzulli, Movimento 5 Stelle

Paolo Riva, Unione Italiana

Francesco Banfi, Indipendente

Alfonso Indelicato, Indipendente

Interpellanza circa l’emergenza Coronavirus

La proposta che feci alla maggioranza il 27 febbraio per la convocazione di una commissione per cercare di trovare soluzioni alle diverse criticità create dal Coronavirus é rimasta inascoltata, né in questi giorni abbiamo visto interventi strutturati e comunicazioni efficaci dell’amministrazione Fagioli. Abbiamo pertanto deciso come opposizione di centro sinistra di inviare all’amministrazione l’Interpellanza che segue:

 

Al Signor Sindaco di Saronno

c.c. Alla Giunta del Comune di Saronno

c.c. Al Presidente del Consiglio Comunale di Saronno

c.c. Al Segreterio Generale del Comune di Saronno

Oggetto: Interpellanza circa l’emergenza Coronavirus, ex Art.68 del Regolamento del Consiglio Comunale.

In relazione all’allarme sanitario in corso in tutto il Paese e al particolare aggravarsi della situazione in Lombardia, come comprovato da provvedimenti e comunicazioni delle Autorità di Governo italiano e della Regione Lombardia che si succedono quasi di ora in ora, nonché di provvedimenti contraddittori adottati a livello locale – chiusura del 26 febbraio e successiva del 4 marzo del mercato cittadino, nonostante la situazione sanitaria si fosse nel contempo aggravata – o assenti da parte dell’Amministrazione Comunale di Saronno, nonché della previsione di un prossimo Consiglio Comunale in data 13 marzo 2020, i sottoscritti Consiglieri Comunali interpellano il Signor Sindaco per conoscere gli intendimenti e provvedimenti che l’Amministrazione Comunale intende adottare per contenere i rischi in relazione all’emergenza Coronavirus. In particolare chiediamo al Signor Sindaco di voler chiarire se:

1 Gli uffici comunali resteranno chiusi o quali eventualmente possono restare aperti al pubblico e, in tal caso, con quali modalità di accesso e sosta per garantire sia la salute dei cittadini, che dei dipendenti e collaboratori dell’amministrazione comunale;

2 Intende rinviare il Consiglio Comunale indetto per il 13 marzo 2020 a data da definirsi come auspichiamo, in presenza di punti all’OdG che sia possibile differire, o intende invece mantenere la convocazione. In tal caso che misure intende adottare per tutelare la salute dei Consiglieri Comunali, della Giunta e dei collaboratori che potrebbero essere presenti alla seduta. Riteniamo opportuno, in ipotesi di convocazione del CC, che il pubblico non sia presente in aula ma possa seguire da casa il Consiglio Comunale tramite Radiorizzonti o in diretta streaming;

3 Intende far verificare che le attività commerciali rispettino le prescrizioni emanate dalle autorità centrali e regionali al fine di garantire adeguati criteri di sicurezza a garanzia della salute dei cittadini;

4 Intende dare tempestiva ed efficace comunicazione alla cittadinanza delle iniziative poste in essere utilizzando tutti gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione, anche avvalendosi di semplici infografiche facilmente condivisibili dai cittadini attraverso i social, come fatto ad esempio da Regione Lombardia o dal Comune di Cogliate.

I sottoscritti Consiglieri comunali confermano di essere disponibili a concordare con l’Amministrazione Comunale la migliore forma di collaborazione per il bene dei cittadini di Saronno.

Saronno, 8 marzo 2020

I Consiglieri Comunali

Franco Casali – Capogruppo Consiliare Tu@Saronno

Francesco Licata – Capogruppo Consiliare Partito Democratico

Alcune riflessioni su cosa ci ha portato il coronavirus

Oggi 7 marzo 2020 é una bellissima giornata di sole, che ci rasserena e ci dà voglia di vivere. Significa anche che la primavera é vicina e, più prosaicamente, impianti fotovoltaici che girano al massimo, producono energia senza inquinare e consumare risorse, anche in piena emergenza coronavirus.
 
Ma ecco alcune riflessioni su cosa ci ha portato il coronavirus:
– preoccupazione ovvia per la salute, degli anziani in primis
– preoccupazione per un’emergenza sanitaria che sottrae risorse alla cura delle malattie di tutti i giorni, gravissime, gravi e meno gravi
– preoccupazione per non sentirci più liberi come prima, e di non esserlo soprattutto nelle zone rosse
– preoccupazione per un’Italia che cercava di risollevarsi con fatica dalle difficoltà economiche dell’ultimo decennio, e che ora si ritrova con tanti problemi in più
– preoccupazione per il lavoro delle nostre aziende che cala e un’occupazione molto spesso precaria, che diventa e diventerà ancora più precaria
– preoccupazione per una sanità pubblica spesso bistrattata, e quasi disprezzata, a favore di quella privata che raccoglie i frutti economici positivi, ma in pochissimi casi si impegna sui fronti non redditizi, ma fondamentali per la salute, quali il Pronto Soccorso e tutte le altre terapie che non producono reddito
– preoccupazione per le famiglie che in situazioni già difficili devono gestire da soli i figli, soprattutto piccoli, ora a casa dagli asili e da scuola
– dispiacere di non poter socializzare come vorremmo
– sorpresa di vivere in un modo sì globale, ma più fragile di quanto pensassimo.
Allo stesso tempo é doveroso ringraziare:
– chi nella sanità, soprattutto pubblica, lavora con molto impegno e difficoltà in questa difficile situazione
– gli amministratori e operatori pubblici e privati che fanno in silenzio il loro dovere per tutelare la salute dei cittadini, garantire i servizi, il lavoro, e continuare a operare in ogni ambito in questa difficile situazione
– i politici seri che lavorano per il bene del Paese
– il nostro Presidente della Repubblica, e il Presidente del Consiglio che tutelano l’unità del Paese. Se ho dimenticato qualcuno senza volerlo, me ne scuso.
 
Volendo cogliere gli aspetti positivi, la bottiglia mezza piena, ci siamo forse accorti che:
– vivere in una democrazia ci ha lasciato da sempre ampi spazi di libertà e convivenza civile
– esiste ancora una diffusa solidarietà sociale, pur in presenza di una società molto egoista, superficiale e che ha spesso perso l’attenzione ai valori della cultura e del vivere civile
– moltissimi italiani si comportano in questi frangenti in maniera molto responsabile
– molti italiani si sono accorti che il sovranismo significa solo gridare più forte, sparare sugli altri soprattutto quando sono in difficoltà, senza mai fare proposte costruttive e utili per il Paese
– il telelavoro non esiste solo sulla carta, ma può essere una modalità di lavoro efficace in molti casi. Meno tempo sprecato per il viaggio, più tempo libero, maggiore efficienza
– non usare l’auto riduce lo stress, l’inquinamento, i rischi di incidenti, fa bene al portafoglio
– le città ora meno trafficate, meno inquinate e meno rumorose sono più vivibili, anche se non per una nostra scelta consapevole.
 
Mi auguro che possiamo tutti riflettere su questi aspetti, e che quando saremo usciti da questa difficile situazione, possiamo farne tesoro.
Mi auguro soprattutto che l’Italia possa ripartire in pieno e con la voglia di fare e fare bene che hanno avuto i nostri genitori e nonni nel dopoguerra.

Perché non convocare una commissione straordinaria sul Coronavirus?

Considerato il momento, ci siamo volutamente astenuti dal commentare l’infelice ordinanza del Sindaco che ha reso Saronno purtroppo tristemente famosa in tutto il Paese. Abbiamo preso nota della rettifica che non é stata preceduta, come avrebbe dovuto, da alcun comunicato stampa con cui il Sindaco rassicurasse la città, invitasse i cittadini alla prudenza ma soprattutto alla calma, ad evitare isterie, e meglio ancora, si organizzasse per prevenire episodi di sciacallaggio. E questo nonostante l’amministrazione disponga di un addetto stampa pagato Eur 3000 al mese con i soldi di tutti.

Cosa che ci interessa di più, non abbiamo visto sinora da parte dell’amministrazione iniziative volte ad aiutare – d’intesa con le associazioni cittadine del terzo settore – le persone in difficoltà, e a sostenere le attività economiche locali in crisi.

Abbiamo notato ancora una volta l’incapacità delle forze politiche nazionali di collaborare con il Governo in questo momento difficile per cercare di superare al meglio la crisi sanitaria, di immagine e soprattutto economica che stanno incalzando il nostro Paese.

Sin qui la cronaca.

Noi invece vorremmo che a Saronno si facesse diversamente: per questo proponiamo all’amministrazione comunale di convocare una commissione straordinaria a tema coronavirus, ovviamente rispettando i dovuti presidi sanitari, in cui maggioranza, opposizione e una selezione di operatori qualificati attivi sul territorio possano condividere idee e soluzioni per cercare di superare insieme questo difficile momento, anche economico.

TU@SARONNO SOSTIENE AUGUSTO AIROLDI ALLE AMMINISTRATIVE 2020

Prima di spiegare le ragioni del nostro sostegno ad Augusto Airoldi, ci teniamo tantissimo – all’inizio di questa campagna elettorale – a ringraziare Franco Casali per il modo serio, instancabile e continuativo con cui ha interpretato il suo ruolo di consigliere comunale in questi cinque anni. Nel corso del mandato, Franco si è esposto in prima persona su tantissimi temi (dalla Sessa, alla ex-Saronno Seregno, all’ASL di via Manzoni, oltre che con otto Interpellanze e sei Mozioni) partecipando a una serie infinita di commissioni, e dando un forte contributo alla vita pubblica in un modo che, per quanto ci riguarda, va indicato come esempio per chiunque voglia farsi carico dell’onere di rappresentare i cittadini.

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Conversione sulla via di Damasco per la Lega o solo opportunità politica?

La Mozione di “Solidarietà alla Senatrice a vita Liliana Segre” presentata dalle opposizioni, e la Mozione di “Condanna verso ogni forma di antisemitismo” – una copia di quella già votata in Regione Lombardia dai consiglieri della Lega – a firma del capogruppo della Lega saronnese sono passate ieri sera in Consiglio Comunale con il voto unanime dei presenti. Un segnale positivo, anche se con qualche evidente contraddizione.

Per la Lega si tratta di un ravvedimento sulla via di Damasco dopo le ripetute aperture ed esternazioni di Salvini a favore alla destra estrema (CasaPound e Forza Nuova), e il “Vattene, Ebreo!” urlato dai legisti, radunati a Pontida il 15 settembre 2019, all’indirizzo del giornalista Gad Lerner? O si tratta solo di una scelta per opportunità politica, dopo che queste esplicite prese di posizione avevano suscitato più di un dubbio anche tra chi aveva votato Lega?

Alcune pesanti note stonate rimangono anche a livello locale: non é passata inosservata l’assenza degli assessori Tosi (Fratelli d’Italia) e Guaglianone (ex Domà Nunch, passato da poco in Fratelli d’Italia) che fanno parte di questa amministrazione a trazione Lega e che hanno già dichiarato il loro sostegno a Fagioli e Lega per le prossime elezioni comunali. Qualche contraddizione anche per il comportamento del Sindaco Fagioli: come conciliare le dichiarazioni di ieri sera con il patrocinio comunale dato solo pochi giorni fa ad una manifestazione di cui era “moderatore” il signor Francesco Lattuada noto ammiratore di Hitler per cui organizza feste di compleanno, che saluta romanamente allo stadio, che ha ricevuto un DASPO di 5 anni, e che non é stato condannato per i suoi comporamenti filonazisti solo per prescrizione? Vogliamo essere molto buoni: una svista, un incidente di percorso. Ma sicuramente non é un incidente di percorso, ma una precisa scelta politica, richiedere l’appoggio dei due assessori di Fratelli d’Italia Tosi e Guaglianone, entrambi clamorosamente assenti al consiglio comunale di ieri sera.

Patrocinio ad associazioni: Signor Sindaco ci risiamo!

Il Consiglio Comunale del 25 ottobre 2018 approvò all’unanimità tre Regolamenti separati per l’iscrizione di Associazioni in un Registro Comunale, la concessione di spazi, la concessione di patrocini ad Associazioni. Tali regolamenti, oggetto di lungo confronto in commissione e dibattito in Consiglio, furono approvati dopo la lunga polemica nata in città a seguito della concessione di patrocinio ad una manifestazione organizzata da un’Associazione non saronnese, Wolf of the Ring. Nel mio intervento in Consiglio Comunale feci presente tra le altre cose “… Sottolineo che, essendoci appunto la previsione di iscrizione in un Registro delle Associazioni, casi come quello che si è verificato all’inizio di questa Amministrazione, di patrocinio di un’associazione come Wolf of the Ring, non si dovranno ripetere e non si potranno ripetere. Quindi, positivo il fatto che sia estremamente esplicitato tutto e che ci sia questa concatenazione, per cui prima l’associazione si iscrive all’Albo delle Associazioni e poi chiede per la manifestazione, l’evento e quant’altro, l’eventuale sponsorizzazione, o meglio, patrocinio…”.

Evidentemente neanche questi regolamenti molto strutturati hanno evitato il ripetersi di quanto avvenne con Wolf of the Ring. La lettera standard a firma del Sindaco per la concessione del patrocinio al convegno “Ambiente e Servizi Sociali”, 11 febbraio 2020 é indirizzata a “Spett.le A.I.C. AGIRE IN COMUNE Sig. Francesco Lattuada e-mail checco.lattuada@gmail.com”, ovvero ad un’associazione non registrata a Saronno, diversamente da quanto previsto all’Art.4 1. a) del Regolamento comunale per la concessione di patrocini.

Per quanto riguarda il signor Lattuada, Varese News titola:”Checco Lattuada, una carriera ‘politica’ sopra le righe. Coinvolto in vicende legate all’estrema destra, processato per incitamento all’odio razziale e allontanato dai campi di calcio per 5 anni, dalla sua elezione nel 2006 il consigliere comunale ha fatto molto parlare di sé.”

Signor Sindaco non conosce i regolamenti che la sua stessa maggioranza ha voluto, o li conosce e preferisce ignorarli? Quando un’associazione e una persona non di Saronno le chiedono il patrocinio di una manifestazione, non fa alcuna verifica per sapere chi ci sta dietro, o l’ha fatta e le va bene così?

 

EX CANTONI: le problematiche del Piano Attuativo

Le principali problematiche insite nel Piano Attuativo: 315 parcheggi in asfalto, assenza di analisi sull’impatto viabilistico, spreco delle acque di falda trattate e depurate

  • Trecento quindici (315) parcheggi per un totale di 3.153 mq realizzati a raso, molti inclusi o prossimi all’area parco e tutti con fondo in asfalto, anziché in materiale ecocompatibile e con proprietà drenanti.
  • Manca un documento che analizzi l’impatto determinato dalle auto e parcheggi degli insediamenti abitativi e commerciali sulla viabilità del quartiere e valuti come gestire al meglio queste problematiche.
  • L’acqua trattata e depurata é sprecata in quanto va direttamente nel Lura: non si é pensato a riutilizzare le acque di falda profonda trattate e depurate per gli usi irrigui del parco, ai fini del risparmio energetico (geotermia) per gli edifici, e per farne un laghetto così da creare un piccolo ecosistema nel parco.

Sotto il verbale di uno dei miei interventi nel Consiglio Comunale del 30 Gennaio:

  • DELIBERA N. 5

    Oggetto: Piano Attuativo in variante al PGT ambito ATUa 2 (Area ex Cantoni) – Approvazione

    SIG. FRANCO CASALI (Tu@Saronno)

    Grazie Presidente. Allora: io riprendo alcune cose che ha detto l’Assessore nella sua esposizione e che han detto altri due Consiglieri intervenuti. Secondo me l’utilizzo dell’acqua emunta – chiamiamola geotermia – potrebbe essere utilizzata una volta estratta e depurata non per essere buttata direttamente nel Lura ma anche per utilizzarne il maggior calore perché l’acqua emunta dalla falda ha una temperatura sicuramente più bassa d’estate di quella esterna e più alta di quella esterna d’inverno.

    Piazzale Borella non mi sembra un grande intervento, non ho neanche capito cosa cambia perché la pista ciclabile che c’è in via Don Marzorati diventa una ciclopedonale, che è stata realizzata pochi anni fa: mi interessa invece di più parlare dei parcheggi. I parcheggi auto in questo caso sono 741 come posti, 315 dei quali – il 43% e quindi quasi la metà – saranno realizzati a raso, molti in aderenza al’area parco e tutti con fondo in asfalto. La stessa relazione tecnica dell’ attuatore – allegato 5 – richiama la legge del 24 Marzo 89, la cosiddetta legge Tognoli che già 31 anni fa prevedeva all’articolo 9 che “restano in ogni caso fermi i vincoli previsti dalla legislazione in materia paesaggistica e ambientale”. La Regione Lombardia poi ha disciplinato la materia e non mi interessa citarla, ma a proposito di paesaggio e ambiente evidenzio i principali impatti determinati da questi parcheggi a raso asfaltati: c’è un evidente impatto estetico perchè nell’area parco ne sono previsti 6 con 120 posti auto in totale. Quindi aree verdi interrotte e intervallate da aree a parcheggio, per di più asfaltate, per complessivi 3.153 metri quadri. Questa è una giusta idea di parco? Mettere le auto in mezzo al verde, per di più realizzando i parcheggi in superficie e asfaltandoli? Almeno in materiale drenante sarebbe stato più opportuno, realizzandoli in modo ecocompatibile.

    Verde frammisto ad asfalto e auto non mi sembra un gran bel paesaggio: che visione di parco è questa? Ricalca un po’ quanto previsto per l’area ex CEMSA che avrà un parcheggio a raso di 280 auto anziché un’area verde attrezzata e pubblica: Saronno ha bisogno di parchi e di verde, di meno auto in circolazione – ripeto, meno auto in circolazione – o di un parco inframezzato da parcheggi e auto? E poi se i parcheggi servono e quelli interrati non sono un grande problema, quelli a raso invece lo sono.

    Dal punto di vista costi un parcheggio ecocompatibile non costa sicuramente più di uno in asfalto, ma col tempo che abbiamo visto ormai da anni di grande piovosità alternata a grande caldo e siccità, un parcheggio di questo tipo, ecocompatibile, tende ad attenuare le problematiche idrogeologiche e del riscaldamento d’estate o del freddo d’inverno; quindi l’acqua dal punto di vista idrogeologico non può penetrare nel terreno se è asfaltato, ma si riversa nei tombini e dopo in fogna e alla fine nei fiumi. E’ acqua buttata che non arricchisce la falda e invece aumenta il rischio idrogeologico. Poi l’ho detto prima, c’è un impatto termico: le aree asfaltate anziché in materiale ecocompatibile, aumentano la riverberazione del calore in estate e del freddo inverno. Quindi propongo – e mi sembra di non chiedere la luna nel pozzo – che tutti i parcheggi in superficie siano realizzati in materiale drenante ed ecocompatibile per tutti i motivi che ho appena esposto: sicuramente è possibile farlo per quelli pubblici, e non costa di più, e si deve proporlo anche per quelli privati. Ho dei grossi dubbi poi sulla gestione dei nuovi carichi viari in una zona già molto trafficata, determinati da questi insediamenti soprattutto dell’area commerciale: non ho visto – salvo errore – tra le decine di documenti che ho analizzato, una relazione che parli dell’ impatto viabilistico determinato dai maggiori carichi viari degli insediamenti. In generale sul progetto, l’ho già detto l’altra volta, non ho problemi; apprezzo che qualcosa che è iniziato con un comitato cittadino per la depurazione dell’acqua e con dei progetti presentati improponibili – i primi due lo erano, il terzo era un po’ meglio, il quarto è quello che c’è qua – stia andando in porto. Mi spiace che come è già stato sottolineato, ma non ne faccio di sicuro una colpa voi, si realizzerà in 10 anni e che partirà prima l’insediamento commerciale che è quello che dal punto di vista pubblico ha meno impatto e meno interesse, poi l’edificazione privata…

    SIG. RAFFAELE FAGIOLI (Presidente)

    Deve concludere, Consigliere…

    SIG. FRANCO CASALI (Tu@Saronno)Sì, ho finito, e poi la parte del parco pubblico. Grazie.

Tu@Saronno: una voce realmente civica nella nostra città